Una persona speciale, qualche settimana fa, mi ha fatto una domanda interessante: “Ma tu cosa intendi con la parola sacrificio?”
Credo che il discorso sia nato parlando dell’amore (un tema che ultimamente mi assilla un bel po’) e io ho pensato.. “Beh… si copie un sacrificio quando si rinuncia a qualcosa per fare spazio a qualcos’altro” quindi, restando nella tematica del Che cos’è l’amore ho ipotizzato un concetto del tipo: “Amo una persona quando sono disposta a compiere dei sacrifici in suo favore, che si tratti di tempo, impegni, attività ecc..”
La sua risposta mi ha spiazzata.
“Beh, il suo significato dal latino sarebbe una cosa come rendere sacro, quindi è più azzeccato dire che stai compiendo un sacrificio quando decidi di rendere sacra un’azione, un’attività o una relazione, in questo caso”.
Se avesse avuto in mano un microfono, quello era il momento in cui lasciarlo cadere a terra abbandonando il palcoscenico con il fischio delle casse in sottofondo.
OK OK.. ho fatto l’artistico, non ho studiato il latino, sono pronta ad ammettere la mia ignoranza in questo campo e a sbilanciarmi nel dire che quella frase mi è risuonata nelle orecchie come una piccola epifania.
Non ci avevo pensato.
In effetti, il termine sacrificio (dal latino sacrificare) è composto da sacrum, azione sacra, eficium, fare. Il sacrificio è pertanto l'atto di compiere un'azione sacra e questa consapevolezza (porca paletta) cambia tutto.
Sacrificare non significa rinunciare, anzi, è tutto il contrario.
Quel momento ha avuto il potere di cambiare il mio punto di vista su molte delle attività presenti nella mia vita in questo momento e ha fatto luce su una nuova consapevolezza: ciò che per me è davvero importante e ciò che non lo è.
Ci sono milioni di attività estenuanti all’interno di una singola giornata, a cominciare dal lavoro, le pulizie di casa, lavare la macchina, portare fuori il dannato umido e fare quella telefonata che proprio non hai voglia di fare.
Ma fra tutte le azioni che compi, quali sono davvero in grado di rispondere positivamente alla domanda: è un’attività che voglio rendere sacra in virtù di un mio obiettivo, di una passione o di un mio valore personale?
Mi sono resa conto che potevo rispondere positivamente a molte delle attività che considero pesanti perché negli anni (non mi sarò mai abbastanza grata per questo) sono riuscita a vivere delle mie passioni. Di conseguenza, il solo pensiero di rendere sacro il mio tempo in virtù di quelle attività, ha avuto l’incredibile potere di farmi vedere l’altro lato della medaglia, nascondendo a faccia in giù la fatica e portando alla luce solo gli aspetti positivi: “questo è ciò che vuoi, quello per cui hai lavorato e lavori così tanto dunque sii grata e rendilo sacro”.
Ho un esercizio per te.
Prendi carta e penna (è bello essere un po’ analogici ogni tanto) e scrivi una lista di tutte le attività che compi abitualmente, quelle felici, quelle estenuanti e quelle che, voglia o non voglia, bisogna farle lo stesso.
Quindi, per ogni punto prova a chiederti: “Questa azione ha il potere di rendere sacro il tempo che le dedico? Perché lo faccio? Quali sarebbero le conseguenze se smettessi di farlo?”
Perfetto… ora alziamo il tiro e prova a fare la stessa cose con le relazioni personali, il tuo compagno/compagna e la tua cerchia di amici.
Se scopri qualcosa di interessante ti prego di farmelo sapere lasciando un commento o scrivendomi a barbara.sclc@gmail.com ;)
DOWN THE RABBIT HOLE
Credo che la mia generazione (e limitrofe) siano sempre così occupate a scoprire cosa accade lì fuori e a saziare la cosiddetta FOMO (paura e ansia sociale di essere esclusi da esperienze ed eventi) che spesso ci perdiamo completamente cosa diavolo ci accade dentro… finendo per diventare completamente estranei a noi stessi.
È inutile dire che questo non alimenta di sicuro la nostra serenità.
Ecco perché ti propongo delle semplici domande aggiuntive da farti appena riesci a trovare un’oretta di tempo (solo un’oretta, dai che ce la fai!)
Se questo fosse il mio ultimo giorno sulla terra, di cosa vorrei scrivere?
Se potessi lavorare solo 2 ore al giorno in un’attività produttiva, quale sarebbe?
Cos’è quella cosa che NON ha davvero senso nella mia vita?
Se l’unico modo per aggiungere qualcosa nella mia vita fosse sottrarre… quali sarebbero le prime 2 cose che lascerei andare?
Ultimamente mi occupo di…
Il 9 aprile si è svolta la FINALE dell’OPEN MIC organizzato da Rabbit Hole. È stata una serata grandiosa e irripetibile. Ecco uno scatto ricordo.
Ieri sera, con la mia compagnia teatrale GRUPPO PANTA REI, abbiamo portato in scena L’amore delle tre Melarance di Gozzi presso Cinema C di Concordia Sagittaria (VE) e domenica saremo nuovamente in scena con lo stesso spettacolo alla Stagione di Prosa di Brugine (PD).
Se siete in zona vi aspetto a teatro!
Vuoi collaborare con me? Scrivimi!
Mi trovi qui:
Mail: barbara.sclc@gmail.com
Profilo Instagram: @scalcobarbara
Profilo Linkedin: Barbara Scalco
Ah dimenticavo…
Io sono Barbara Scalco: attrice, autrice, fondatrice e direttrice artistica di Rabbit Hole.
Ho scelto di diventare attrice da bambina, guardando i piedi degli attori muoversi fra palco e sipario.
Ho scelto di scrivere quando ho capito che la mia vita è come la sceneggiatura di un film e ho pensato che forse, se capisco come si scrive una buona sceneggiatura, farò un buon lavoro anche con la mia vita.
Non dobbiamo immaginarci come il germoglio di un seme, né il risultato di un passato: ma piuttosto come la conseguenza ancora incompiuta di un futuro anteriore.
Cit. Lacan