L'azione non è solo l'effetto della motivazione... ne è anche la causa.
L'ispirazione torna anche quando sembra scomparsa... devi solo trovare l'azione giusta per smuoverla dalla sua tana.
In un libro che sto leggendo ultimamente Mark Manson scrive una frase interessante:
“L’azione non è solo l’effetto della motivazione; ne è anche la causa”.
Questo per sostenere l’idea (a mio parere giustissima) che quando ci si blocca su un problema, su una difficoltà o su quelle tipiche attività che ti fanno pensare: “E adesso da che parte comincio?” la cosa più utile che si possa fare è cominciare a lavorarci, anche se non hai la minima idea di quello che stai facendo.
Spesso, di fronte a un qualsiasi tipo di lavoro, ce ne restiamo lì in attesa dell’illuminazione, di quel magico momento in cui l’ispirazione farà capolino dalla porta d’entrata per indicarci la strada di mattoni gialli… ma questo raramente succede e finisce che ce ne restiamo immobili per settimane quando basterebbe prendere in mano la penna e cominciare a scrivere per autoalimentare il nostro cervello di nuove ispirazioni e la giusta motivazione.
“Se non hai la motivazione necessaria per fare qualche cambiamento importante nella tua vita, fai qualcosa (qualunque cosa, davvero) e poi sfrutta la reazione conseguente per cominciare a motivarti”.
C’è il momento della “semina” e quello del “raccolto”.
Nell’ultima newsletter ho parlato di quanto, a volte, sia difficile svegliarsi la mattina.
Quando la motivazione viene a mancare, quando ci manca l’ispirazione, quando il nostro cervello ci sta chiedendo pietà da settimane e quando l’unica cosa che vorremmo fare è staccare la spina, almeno per un paio di giorni.. anzi, già che ci siamo, almeno per una settimana, grazie.
E a volte la soluzione è solo questa: staccare la spina e ricaricare finalmente le batterie, dare ossigeno al cervello e fermarsi quel tanto che basta per ritrovare anche solo la voglia di leggere, guardare una buona serie tv (magari non l’ultima stagione di Bridgerton che tanto non ne vale la pena, io l’ho guardata nelle 11h ore di aereo fra Parigi e Mauritius e garantisco che non funzionano nemmeno come soporifero).
Ritrovare la voglia di uscire la sera e di prendere il mano il computer per fare qualcosa che non sia soltanto lavorare.
Nell’ultimo mese mi sono ritrovata a cercare ovunque quell’ispirazione profonda che mi “accende” nel corso dell’anno senza accorgermi che forse dovevo solo guardarmi attorno per capire che Maggio non poteva in nessun modo essere il momento della “semina” perché era quello del tanto atteso “raccolto”.
Tutto quello che dovevo fare era… godermi il momento.
Nell’ultimo mese, infatti, sono accadute molte cose: la chiusura della scuola e gli spettacoli di tutti i corsi di recitazione di bambini, ragazzi e musical. Non so perché quest’anno mi capita spesso di fare qualche lacrimuccia in occasioni di questo tipo, sarà che mi sento in qualche modo privilegiata nel ritrovarmi quotidianamente a smuovere parole, azioni, energie e motivazione fra i miei collaboratori e le decine di allievi che un secondo prima tremano all’idea di calpestare il palcoscenico e alla fine non ne vogliono più scendere.
Se vuoi un accenno di queste giornate, eccolo qui:
E poi capisci che ci sono fattori contro i quali l’AI perde in partenza.
Sono terminati i corsi di recitazione cinematografica superando anche quest’anno la sfida di dover ideare, scrivere e girare dei cortometraggi in tempi record.
Quest’anno ne abbiamo prodotti tre e non vediamo l’ora di proiettarli al consueto Movie Night assieme a il resto dei lavori prodotti dai ragazzi del primo livello.
In queste giornate, devo ammetterlo, ho visto la passione con la “P” maiuscola: quando si è costretti a svegliarsi all’alba per girare in riva al fiume fra nubi di fumogeni, quando devi capire da zero il ruolo di un fonico imparando ad usare strumentazioni che non hai mai visto prima, quando fin dalla prima giornata di riprese capisci quanto sia importante la figura di un segretario di edizione e quando non devi nemmeno sforzarti di chiedere aiuto agli allievi perché capisci che in realtà non vedono l’ora di darti una mano a fare letteralmente qualsiasi cosa.
Quando le persone più pessimiste affermano che le AI ci porteranno via il lavoro io mi sento comunque tranquilla perché so con certezza che nessuna AI potrà mai sostituire la sensazione di amicizia, condivisione e orgoglio che nasce da questi momenti e credo di poter affermare che nessuno di noi smetterà mai di ricercarli.
E poi ho viaggiato, non da sola questa volta, ma con un gruppo di perfetti sconosciuti.
Per me è stata una piccola sfida, un’uscita dalla mia zona di comfort e dal terrore che mi attanaglia ogni volta che sono costretta a relazionarmi con delle persone completamente nuove.
DOWN THE RABBIT HOLE
Da tutto questo ho capito “un paio” di cose:
Possiamo smettere di preoccuparci di piacere per forza, non cambia nulla, tanto vale essere se stessi e vedere come va;
Instagram mente (questa non è una novità in effetti) quindi non prendetevela troppo se in ferie vedrete il sole una manciata d’ore in un totale di 10 giorni. Tanto vale godersi la compagnia.
Bisogna imparare a distinguere i momenti di “semina” da quelli del “raccolto” godendosi questi ultimi il più possibile coscienti che non c’è niente che tu possa fare in più rispetto a quello che hai già fatto.
La terapia d’urto a volte è l’unica soluzione possibile per affrontare un ostacolo. Ringrazio ufficialmente l’istruttore di diving che mi ha letteralmente costretta a raggiungere il fondale malgrado gli chiedessi di risalire. Il mio trauma è scomparso non appena ho visto i pesci colorati.
Quando non hai nessuno che ti indica la strada da percorrere e non sai cosa fare tu muoviti, agisci, prendi in mano la penna e comincia il tuo personale brainstorming di idee. Vedrai che entro sera avrai risolto almeno un problema.
Se ti ritrovi con un ragno gigante a un metro dalla testa invece puoi anche evitare di dimenarti e urlare, tanto quello se ne starà comunque lì immobile a pensare “Sarai bella tu”.
Ultimamente mi occupo di…
Giovedì torna in scena Furiosamente Orlando con il Gruppo Panta Rei a Molvena Hills ore 21:00. Nel frattempo è ufficialmente ricominciata la programmazione per la riapertura autunnale di tutti i laboratori promossi da Rabbit Hole. Quest’anno si prevedono grosse novità ma per ora non dico nulla per scaramanzia.
Una cosa invece te la dico: se sei un formatore/formatrice nel campo del teatro, cinema, doppiaggio, dizione, scrittura creativa, sceneggiatura, musical (insomma il mondo dello spettacolo a 360°) fatti avanti e scrivimi una mail di presentazione a segreteria.rabbithole@gmail.com ;)
Ci sono novità anche dal fronte Mr. Hope che il 15 Giugno ha preso parte agli eventi di Pesaro Film Fest!
Purtroppo IG non mi fa scaricare l’audio del video ma se vuoi saperne di più iscriviti al canale @lgfilmstudios.
Vuoi collaborare con me? Scrivimi!
Mi trovi qui:
Mail: barbara.sclc@gmail.com
Profilo Instagram: @scalcobarbara
Profilo Linkedin: Barbara ScalcoAh dimenticavo…
Io sono Barbara Scalco: attrice, autrice, fondatrice e direttrice artistica di Rabbit Hole.
Ho scelto di diventare attrice da bambina, guardando i piedi degli attori muoversi fra palco e sipario.
Ho scelto di scrivere quando ho capito che la mia vita è come la sceneggiatura di un film e ho pensato che forse, se capisco come si scrive una buona sceneggiatura, farò un buon lavoro anche con la mia vita.Non dobbiamo immaginarci come il germoglio di un seme, né il risultato di un passato: ma piuttosto come la conseguenza ancora incompiuta di un futuro anteriore.
Cit. Lacan
Frase di Manson perfetto. Il.mio mantra è, se non hai voglia di farlo, fallo per almeno 5 minuti